La storia di Castelvetere Sul Calore…

Castelvetere sul Calore è un comune italiano di 1 698 abitanti della provincia di Avellino in Campania. fino al 1950 Castelvetere di Calore, dista circa 22 km da Avellino e 75 km da Napoli. Sorge a 750 metri sul livello del mare ed è situato sulle pendici del monte Tuoro, alto 1424 metri. A valle è percorso, invece, dal fiume Calore Irpino. Il suo territorio è di 17,06 km² e conta 1702 abitanti. Caratteristico il paesaggio circostante: la vista si estende nelle zone limitrofe fino a comprendere 28 altri paesi, un numero raramente eguagliato dagli agglomerati vicini e che fa di Castelvetere una terrazza sul paesaggio irpino. Castelvetere ha una storia molto antica, la cui origine è avvolta nel mistero. Tra le numerose ricerche si può dire che a questo paese è legata la figura di Lucio Cornelio Scipione Barbato, il quale fra le sue numerose campagne militari, conquistò il monte Civitella, l’allora Cisauna, che, data la sua altitudine, era un’ottima zona strategica dal punto di vista militare. E inoltre proprio su questa montagna sono stati trovati ruderi risalienti all’età romana. C’è chi afferma che anticamente Castelvetere aveva il nome di Gaulonia o Aulonia (dal greco “aulon”=valle) e che Virgilio si riferisca proprio a Castelvetere quando parla di Caulonia nel Terzo Libro dell’Eneide:
« …attolit se diva Lacinia contra;
Caulonisque arces, et navifrabum Scylacaeum »
Traduzione:
« “…Poscia a riscontro di Lacinia il tempio,
La rocca di Caulonia ed il Sillaceo, Onde i navali a sì gran rischio vanno” »
Altre tesi sostengono che Castelvetere sia stato fondato dagli Archivi. In realtà l’origine del paese risale alle prime invasioni barbariche; le prime notizie certe ci pervengono da una donazione di Castelvetere al monastero di San Benedetto a Salerno, avvenuto nel 991; successivamente fu donato al Santuario di Montevergine (1167); passò poi in varie mani fino ad essere venduto, nel 1684, a Giuseppe de Beaumont, ultimo barone di Castelvetere. L’attuale nome del paese, “castrum” e “vetus”=Castello-Vecchio, è esplicativo di come le abitazioni si siano sviluppate intorno all’antico castello, che fu edificato dai Longobardi e che dopo la ricostruzione è diventato la chiesa Madre di Castelvetere, dedicata all’Assunta. Un tempo il castello era detto “Castello di Santa Maria”, in onore dell’apparizione della Madonna delle Grazie ad una vecchiarella.
Castelvetere è anche celebre per essere stato uno dei paesi precursori nell’edificazione dei cimiteri fuori del centro urbano, molto prima che lo imponesse l’Editto di Saint Cloud. Sicuramente il monumento più visitato e che trascina qualche turista in questo paesello è sicuramente il santuario diocesano dedicato a Maria Santissima delle Grazie,patrona della città, festeggiata il 28 aprile e il 2 luglio. Cappella cimiteriale, la prima in Italia, costruita prima dell’Editto di Saint Cloud,su esplicito ordine di Ferdinando Napoleone cugino del grande Imperatore,come testimonia la scritta posta all’ingresso del monumento. La chiesa di San Michele dove in tempi molto lontani trovò rifugio un eremita e dalla quale è possibile visionare tutto il panorama circostante data la sua enorme altezza. La Ripa nonché il centro storico con l’oratorio dedicato alla madonna del monte Carmelo,un tempo sede della confraternita. La chiesa santa Maria Assunta con il campanile settescentesco. Fontana dello zoppo, un tempo lavatoio pubblico costruita in pietra locale agli inizi del 900 dal sindaco Antonio D’Agostino. Convento di san Martino in località macchiusanella.